La base aerea siciliana ospiterà i 5 droni del programma Alliance Ground Surveillance che saranno operativi a partire dalla prima metà del 2020.
Il primo dei cinque droni RQ-4D Global Hawk del programma NATO AGS (Alliance Ground Surveillance) è atterrato a Sigonella alle 16:46 del il 21 novembre, segnando una tappa fondamentale verso l’avvio della fase operativa del programma.
Il velivolo è decollato mercoledì (20 novembre 2019) dalla base aerea di Palmdale in California, negli Stati Uniti alle 10:00 ora locale ed è atterrato 22 ore dopo nella sua nuova sede presso la base aerea di Sigonella. All’arrivo dell’aeromobile erano presenti, tra gli altri, il direttore generale dell’agenzia NAGSMA (NATO Alliance Ground Surveillance Management Agency), Brig. Gen. Volker Samanns, il comandante della AGS Force, Brig. Gen. Phillip Stewart, e il Comandante delle Forze di Supporto e Speciali dell’Aeronautica Militare, Generale di Brigata Aerea Achille Fernando Cazzaniga.
Il primo volo transoceanico di trasferimento di un APR (Aeromobile a Pilotaggio Remoto) della flotta AGS è avvenuto circa un mese dopo la consegna della certificazione militare di aeronavigabilità (MTC, Military Type Certification) rilasciata dalla Direzione degli Armamenti Aeronautici e per l’Aeronavigabilità (ARMAEREO) e della comunicazione del nominativo radio “Magma” designato per i velivoli del programma, avvenuta al termine di un articolato processo avviato dall’Aeronautica Militare, che ha visto coinvolto l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), e ha portato all’attribuzione da parte dell’ICAO del nominativo radio utilizzato in volo dall’aeromobile.
Il sistema
Il programma NATO AGS è basato su una flotta di 5 APR tipo HALE (High Altitude Long Endurance) RQ-4D Global Hawk Block 40 dell’US Air Force appositamente modificati per rispondere alle specifiche esigenze di sorveglianza della NATO e di SACEUR (Supreme Allied Commander Europe). In particolare i velivoli sono dotati di radar in banda X a scansione elettronica AN/ZPY-2 MP-RTIP (Multi-Platform Radar Technology Insertion Program) di Northrop Grumman con funzionalità GMTI (Ground Moving Target Indicatori) e SAR (Synthetic Aperture Radar) e capacità di tracciamento di bersagli aerei e di superficie, nonché di raccolta immagini radar ad alta definizione. Oltre agli aeromobili, il sistema AGS comprende diverse stazioni terrestri in varie configurazioni (mobili e trasportabili) che forniscono la connettività attraverso data-link, l’elaborazione dei dati e le interfacce per l’interoperabilità con i sistemi C2ISR (Command, Control, Intelligence, Surveillance and Reconnaissance).
Tutti e cinque i velivoli stanno attualmente eseguendo diverse fasi della campagna di prove in volo. Una volta che ciascuno degli aeromobili arriva alla base di Sigonella è sottoposto a una fase di verifica, al fine di garantirne la piena conformità. L’intero sistema AGS sarà consegnato alla AGS Force una volta completati tutti i test e le verifiche prestazionali. Il raggiungimento della capacità operativa iniziale della flotta è previsto per la prima metà del 2020.
Una capacità a disposizione di tutti gli Alleati
Il programma NATO AGS nasce da un’iniziativa di 15 paesi alleati, all’interno della quale l’Italia riveste un ruolo di primaria importanza, in quanto terzo contributore (dopo Stati Uniti e Germania) e nazione ospitante, sulla quale ricade una responsabilità fondamentale in termini di supporto logistico, infrastrutturale e tecnico-operativo.
La capacità espressa dall’AGS permetterà ai paesi dell’Alleanza di effettuare attività di sorveglianza persistente su vaste aree, operando al contempo a distanze considerevoli delle zone di interesse, in qualsiasi condizione meteorologica e di luce attraverso l’uso di un sistema di posseduto collettivamente dagli Alleati e operato da personale NATO.
Al programma NATO AGS partecipano: Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Norvegia, Plonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Stati Uniti.
Tutti gli alleati avranno accesso ai dati acquisiti da AGS e beneficeranno dell’intelligence derivata dalle missioni di sorveglianza e ricognizione che condotte dagli APR della NATO.