Una Cyber Area a Mineo come volano per le capacità cibernetiche nazionali

Ott 25 2019
a cura di Riccardo Ferretti
Gianluca Rizzo: “la proposta di un Centro Nazionale di Ricerca per l’innovazione tecnologica da realizzare nell’area dell’ex CARA di Mineo compie un primo passo in avanti”.

Il 24 ottobre il Governo ha approvato un ordine del giorno presentato dal Presidente della Commissione Difesa della Camera, Gianluca Rizzo, e sostenuto dalla firma di altri 44 deputati, con il quale si impegna  a prendere in considerazione l’area dell’ex-CARA (Centro Accoglienza Richiedenti Asilo) di Mineo (Catania) per la realizzazione di un centro nazionale nel quale concentrare attività di ricerca e sviluppo nell’ambito della sicurezza cibernetica e delle tecnologie critiche, fra cui l’intelligenza artificiale, la robotica, i semiconduttori, i sistemi di stoccaggio dell’energia e le nanotecnologie.

Il  Presidente della Commissione Difesa della Camera, Gianluca Rizzo.

Cyber Area a Mineo
Il Presidente della Commissione Difesa della Camera, Gianluca Rizzo.

Il progetto, che presto sarà sul tavolo del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, prevede la realizzazione di una Cyber Area sul modello israeliano del CyberSpark, un grande complesso realizzato a Beer-Sheva, nel deserto del Negev, che ospita, fianco a fianco enti governativi (il National Cyber Bureau, il National Cyber Emergency Response Team), unità delle Forze Armate (del Military Intelligence Directorate e del C4I and Cyber Defence Directorate), università (Ben Gurion University of the Negev), grandi aziende e start up.

L’idea sulla quale si basa il progetto è di realizzare un ecosistema sinergico, facilitando il dialogo tra i vari attori del mondo cibernetico e favorendo lo sviluppo di nuove tecnologie strategiche, la formazione di personale altamente qualificato e la crescita dell’industria nazionale, anche offrendo incentivi fiscali soprattutto a favore delle start-up.

Un’immagine  dell’ex-CARA di Mineo (Catania).
Un’immagine dell’ex-CARA di Mineo (Catania).

Con oltre 6.000 m2 di edifici polifunzionali, 404 unità immobiliari destinate a unità residenziali e ben 85.000 m2 di verde pubblico attrezzato, il “Residence degli Aranci” (l’ex-CARA) si trova in una posizione ideale per la realizzazione della cittadella cyber grazie alla vicinanza con i poli universitari siciliani e calabresi, alle infrastrutture militari di Sigonella e Augusta e all’area industriale di Catania, città dove è presente anche uno dei nodi della rete nazionale a banda ultralarga (200 Gbps) GARR (Gruppo per l’Armonizzazione della Rete della Ricerca). Inoltre, la realizzazione della nuova Cyber Area a Mineo consentirà anche la riqualificazione di un territorio economicamente depresso, che ha risentito molto della chiusura del CARA. Se il progetto sarà effettivamente avviato e adeguatamente sostenuto da parte del Governo, potrebbe diventare il volano per il rilancio delle capacità cibernetiche nazionali, così come il CyberSpark di Beer-Sheva ha portato Israele a divenire in pochissimi anni uno dei principali poli mondiali nel settore cyber.

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