Lockheed Martin è riuscita a ridurre le spese di approvvigionamento del Lightning II a un livello pari o inferiore a quello di un velivolo legacy di quarta generazione.
L’F-35 Joint Program Office del DoD statunitense ha comunicato il 29 ottobre di aver concluso un accordo con Lockheed Martin per la produzione e la consegna di 478 F-35 Lightning II al costo complessivo di 34 miliardi di dollari. Gli aerei in questione appartengono ai Lotti 12 (149 velivoli), 13 (160) e 14 (169). In base al modello, l’ordine comprende 351 F-35A a decollo e atterraggio convenzionali (CTOL), 86 F-35B a decollo corto e atterraggio verticale (STOVL) e 41 F-35C per le operazioni da portaerei (CV). Non tutti saranno destinati al Pentagono, poiché 127 andranno a paesi partner nel programma F-35 e 60 a coloro che ne hanno acquistati in regime di Foreign Military Sales.
Ma il dato più significativo del nuovo mega contratto consiste nell’aver raggiunto il costo unitario per aereo più basso nella storia del programma. Quello dell’F-35A completo di motore è adesso inferiore a 80 milioni di dollari sia nel lotto 13 che nel lotto 14, con una riduzione complessiva stimata del 12,8% rispetto ai costi del lotto 11. Se si considerano tutte e tre le varianti (CTOL, STOVL e CV), la riduzione media è del 12,7% per i velivoli del lotto 14 rispetto a quelli del lotto 11, superiore agli obiettivi di lungo termine prefissati.
“Con strategie di acquisizione intelligenti, una forte partnership tra governo e industria e una focalizzazione incessante sulla qualità e sulla riduzione dei costi, è stato possibile ridurre i costi di approvvigionamento dell’F-35 di quinta generazione a un livello pari o inferiore rispetto a quelli di un velivolo legacy di quarta generazione”, ha affermato Greg Ulmer, direttore generale del programma F-35 per Lockheed Martin. “Con il costo unitario dell’F-35A ora inferiore a 80 milioni di dollari nel lotto 13, siamo riusciti a superare il nostro impegno di riduzione dei costi con un di anticipo.”
Il Ten. Gen. Eric T. Fick, direttore esecutivo del programma F-35, ha fatto notare che l’ultimo contratto comporta un rallentamento della produzione rispetto ai precedenti, dando modo alle aziende coinvolte di “tirare il fiato”: “Con questa assegnazione, gli aumenti più drastici del rateo di produzione sono alle nostre spalle”, il che dovrebbe dare “un po’ di respiro” ai fornitori, mettendoli nelle condizioni di consegnare con maggiore puntualità le parti destinate alla linea di produzione e quelle di ricambio per i velivoli già in servizio. Ad oggi sono oltre 450 gli F-35 operanti da 19 basi aeree in tutto il mondo, situate sui territori di 8 paesi; oltre 220.000 le ore di volo cumulative registrate, e più di 910 i piloti e 8.350 i manutentori addestrati. Sette forze aeree hanno già dichiarato la capacità operativa iniziale.